Un Vademecum per la missione. Il Libellus ad nationes orientales di Riccoldo da Monte di Croce
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This article analyzes Riccoldo da Monte di Croce’s Libellus ad nationes Orientales in the context of the conversion strategies promoted by the Dominican Order at the end of the 13th century. The hasty drafting and the lack of a univocal judgment on the orthodoxy of non-Chalcedonian confessions suggest that Riccoldo wrote this work for practical purposes. The author hypothesizes that he conceived it to support the apostolic activity promoted in the East by Boniface VIII. The Dominican would have liked to dedicate a brief status quaestionis to his brothers on the doctrinal positions they would encounter, giving them some rules of conduct.
L’articolo analizza il Libellus ad nationes orientales Riccoldo di Montecroce, contestualizzandone la redazione nell’ambito delle istanze conversionistiche circolanti in seno all’Ordine domenicano. La velocità di redazione, di alcuni passi, così come l’incertezza nell’elaborazione d’un giudizio in merito all’ortodossia delle confessioni non calcedoniane, inducono a ritenere che l’opera sia stata redatta per fini eminentemente pratici. L’ipotesi avanzata dall’autore è che essa sia stata concepita in ragione dell’attività apostolica promossa in Oriente da Bonifacio VIII nel 1299. Ai confratelli in partenza, Riccoldo avrebbe voluto dedicare, oltre che un breve status quaestionis circa le posizioni dottrinarie che avrebbero incontrato in Oriente, alcune regole di comportamento, le quali costituiscono, a tutti gli effetti, il proprio lascito morale. keywords13th century – Middle East – Riccoldo da Monte di Croce – Dominican Order – ApostolateBiografia dell'autoreSapienza Università di Roma (antonio.musarra@uniroma1.it) |
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