L’avvento del fascismo e le prime reazioni vaticane (1921-1922)
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ABSTRACT
L’articolo si propone di osservare l’avvento del fascismo attraverso l’analisi degli organi ufficiali e ufficiosi della Santa Sede («L’Osservatore Romano» e «La Civiltà Cattolica») e della documentazione edita e inedita del periodo del pontificato di Pio XI, conservata presso l’Archivio Segreto Vaticano (Segreteria di Stato, Congregazione per gli Affari Ecclesiastici Straordinari, Concistoriale). Dai giorni dell’impresa di Fiume (settembre 1919) a quelli successivi alla marcia su Roma (ottobre 1922), i documenti ufficiali della Santa Sede, le relazioni inviate dai vescovi alla Segreteria di Stato e i rapporti dei diplomatici accreditati presso San Pietro contribuiscono a ricostruire il clima di incertezza e l’atteggiamento di iniziale prudenza che la Santa Sede mantenne di fronte al movimento di Mussolini. The article focuses on the raising of Mussolini’s fascism, starting from an analysis of the Vatican sources: the newspapers «L’Osservatore Romano», «La Civiltà Cattolica» and the published and unpublished material kept in the Vatican Secret Archive since the papers of Pius XI (Segreteria di Stato, Congregazione per gli Affari Ecclesiastici Straordinari, Concistoriale). Since D’Annunzio’s march on Fiume (September 1919) till the fascist march on Rome (October 1922), old and new Vatican sources (Vatican official documents, bishop’s letters to the pope or to the secretary of State Gasparri, ambassadors’ reports) remark the Holy Seat’s fears and prudence to establish a closer relationship with Mussolini’s first government and party. |
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