ABSTRACT
Seguendo l’accresciuto interesse storiografico per la mobilità, le migrazioni, le vie di comunicazione
e gli scambi culturali, il saggio si propone di dare nuovo slancio agli studi sulla
presenza degli stranieri “non-italiani” nei monasteri e nei conventi di Roma, e dei dintorni
(Grottaferrata, Subiaco, Farfa, Montecassino) per i secoli centrali e il lungo tardo medioevo
(inteso fino al Sacco di Roma). Il saggio fornisce nuovi dati presi anche da fonti archivistiche
finora poco studiate, che affrontano temi come la composizione prosopografica della popolazione
monastica a Roma, i flussi di monaci e frati pellegrini, il ruolo della Curia e dei papi
nonché l’attrattiva di Roma come centro di studi universitari e di scambi culturali. I monaci
e frati videro e vissero Roma – una città comunque di grande impatto emotivo, ma anche di
forti ambiguità nella sua vita quotidiana e nella percezione dei suoi visitatori – fra esperienze
religiose e necessità pratiche. Sebben lontana dai noti centri di spiritualità monastica del Nord
Europa, la Città Eterna risulta così, almeno per alcune comunità, un laboratorio singolare per lo sviluppo di varie forme della vita religiosa, che ancora necessitano ulteriori ricerche ed
approfondamenti.
As a result of the increased interest in the history of mobility, migration, communication
and cultural exchange, this essay aims to give new impetus to studies on the presence of non-Italians in the monasteries and convents of Rome and of its environs (Grottaferrata, Subiaco,
Farfa, Montecassino) with regard to the High and the “Long” Late Middle Ages (i.e., the period
up to the Sack of Rome). This essay presents new data, drawn from archival sources so far
inadequately studied, addressing topics such as the prosopography of the monastic population
of Rome, the fl ow of monks and friars in pilgrimage to Rome, the role of the Curia and of the
popes, and the attractiveness of Rome as a center of higher education and cultural exchange.
Monks and friars saw and experienced Rome – a city of great emotional impact, but also of
strong ambiguities in its daily life and in the perception of its visitors – in ways that refl ected
both religious experiences and practical needs. Even if it was far from the renowned centers of
monastic spirituality in Northern Europe, the Eternal City was, at least for some communities,
a unique laboratory for the development of various forms of religious life, which still require
further research and investigation.
ABSTRACT
All’interno dello scenario storico-ecclesiastico della Liguria Orientale nei secoli centrali
del Medioevo, posto rilevante ebbe il monastero di Borzone, che nel 1184 fu dotato del titolo
abbaziale. L’incerta origine del cenobio ha dato vita a varie teorie, non sempre suffragate da
prove documentarie sicure. A partire dal 1184 il cenobio benedettino creò un proprio ambito
fondiario che aveva il suo nucleo in Chiavari e nel suo entroterra. Durante il XIII secolo
l’abbazia passò sotto il controllo dei Fieschi “Conti” di Lavagna, grazie alle cospicue donazioni
patrimoniali di Innocenzo IV. L’abbazia accrebbe così la propria consistenza fondiaria
e il proprio prestigio istituzionale, configurandosi come uno dei principali enti monastici del
territorio ligure. Il presente studio – fornendo alcune ipotesi sulla sua controversa origine – ripercorre
le tappe fondamentali dell’evoluzione istituzionale del cenobio tra XII e XIII secolo,
mettendo in luce, attraverso l’analisi della documentazione a disposizione, il possesso fondiario
monastico in ambito locale.
The monastery of Borzone, which became an abbey in 1184, had a prominent place in
the backdrop of Church history of Eastern Liguria during the central centuries of the Middle
Ages. The uncertain origin of the monastery generated various theories, not always supported
by documentary evidences. The Benedictine monastery built its own land tenure in Chiavari
and in its hinterland since 1184. During the thirteenth century the abbey fell under the control
of the Fieschi family, “Counts” of Lavagna, thanks to Innocent IV’s generous donations of
properties. In this way the abbey increased its land properties and its prestige, becoming one
of the most important monastic institution in Liguria. This study, providing some hypotheses
on the abbey’s controversial origin, goes back over the milestones of the its development
during the twelfth and the thirteenth centuries, highlighting the monastic land tenure in local
area through the analysis of available documentation.
ABSTRACT
L’articolo si propone di osservare l’avvento del fascismo attraverso l’analisi degli organi
ufficiali e ufficiosi della Santa Sede («L’Osservatore Romano» e «La Civiltà Cattolica») e
della documentazione edita e inedita del periodo del pontificato di Pio XI, conservata presso
l’Archivio Segreto Vaticano (Segreteria di Stato, Congregazione per gli Affari Ecclesiastici
Straordinari, Concistoriale). Dai giorni dell’impresa di Fiume (settembre 1919) a quelli successivi
alla marcia su Roma (ottobre 1922), i documenti ufficiali della Santa Sede, le relazioni
inviate dai vescovi alla Segreteria di Stato e i rapporti dei diplomatici accreditati presso San
Pietro contribuiscono a ricostruire il clima di incertezza e l’atteggiamento di iniziale prudenza
che la Santa Sede mantenne di fronte al movimento di Mussolini.
The article focuses on the raising of Mussolini’s fascism, starting from an analysis of
the Vatican sources: the newspapers «L’Osservatore Romano», «La Civiltà Cattolica» and the published and unpublished material kept in the Vatican Secret Archive since the papers
of Pius XI (Segreteria di Stato, Congregazione per gli Affari Ecclesiastici Straordinari, Concistoriale).
Since D’Annunzio’s march on Fiume (September 1919) till the fascist march on
Rome (October 1922), old and new Vatican sources (Vatican official documents, bishop’s letters
to the pope or to the secretary of State Gasparri, ambassadors’ reports) remark the Holy
Seat’s fears and prudence to establish a closer relationship with Mussolini’s first government
and party.
ABSTRACT
Sulla base di documentazione inedita, il saggio ricostruisce la genesi del Regolamento
del Sant’Uffizio approvato da Pio X nel 1911 e successivamente aggiornato con alcune parziali
modifiche nel 1916 e nel 1917. Ripercorrendo le tappe dell’elaborazione del documento,
sono presentate le sezioni principali. In appendice è riportato l’intero testo del documento,
che costituisce una fonte di notevole importanza per la conoscenza della composizione e delle
procedure della Suprema Congregazione.
Through inedited documents, the essay reconstructs the genesis of the regulations
(Regolamento) of The Supreme Sacred Congregation of the Holy Office, approved by Pius X
in 1911 and later updated and partially modified in 1916 and 1917. The author discusses the
main sections of the document, following the stages of its composition, and includes in the
appendix the whole text, thus contributing considerably to the knowledge of the structure and
the procedures of the Supreme Sacred Congregation.
G. Otranto, Per una storia dell’Italia tardoantica cristiana (I. Aulisa) p. 209 – A. Lucioni, Anselmo IV da Bovisio arcivescovo di Milano (1097-1101). Episcopato e società urbana sul finire dell’XI secolo (F. Menant) p. 214 – J. Petersohn, Kaisertum und Rom in spätsalischer und staufischer Zeit (K. Toomaspoeg) p. 215 – M. Guida, Una leggenda in cerca d’autore. La Vita di santa Chiara d’Assisi. Studio delle fonti e sinossi intertestuale (M. P. Alberzoni) p. 218 – A. Florentinus, Summa contra hereticos, herausgegeben von G. Rottenwöhrer (M. Benedetti) p. 224 – Il processo tra il comune di Treviso e il patriarca di Aquileia (1292-1297), a cura di R. Simonetti (A. Brezza) p. 225 – G. Bova, La chiesa di S. Maria delle Grazie in Francolise. Altre chiese del territorio. I Franchi (K. Toomaspoeg) p. 229 – R. Quinto, Manoscritti medievali nella Biblioteca dei Redentoristi di Venezia, (Santa Maria della Consolazione, detta “della Fava”). Catalogo dei manoscritti. Catalogo dei sermoni - Identificazione dei codici dell’antica Biblioteca del Convento domenicano dei Santi Giovanni e Paolo di Venezia con una prefazione di L.-J. Bataillon (V. De Fraja) p. 232 – G. Buffon, Sulle tracce di una storia omessa. Storiografia moderna e contemporanea dell’Ordine francescano (M. Bartoli) p. 235 – M. Valente, Contro l’Inquisizione. Il dibattito europeo secc. XVI-XVIII (B. Forclaz) p. 237 – D. Zardin, Carlo Borromeo. Cultura, santità, governo p. 303; La vita e i miracoli di San Carlo Borromeo tra arte e devozione: il racconto per immagini di Cesare Bonino, a cura di D. Zardin (E. Colombo) p. 238 – L’Ordine dei Chierici Regolari Minori (Caracciolini): religione e cultura in età postridentina. Atti del convegno (Chieti, 11-12 aprile 2008), a cura di I. Fosi - G. Pizzorusso (V. Lozza) p. 242 – Le cronache di Santa Cecilia. Un monastero femminile a Roma in età moderna, a cura di A. Lirosi (S. Cabibbo) p. 246 – F. M. Troiani, Diplomazia e interessi familiari nell’età di Urbano VIII. Bernardino Campello: un nobile della periferia pontificia al servizio della Sede apostolica (B. Forclaz) p. 249 – R. Amadei, Saggi storici sulla Chiesa di Bergamo nell’età contemporanea, a cura di G. Zanchi (F. Mores) p. 251 – Don Michele Rua primo successore di Don Bosco. Tratti di personalità, governo e opere (1888-1910). Atti del 5° convegno internazionale di storia dell’Opera Salesiana (Torino, 28 ottobre – 1° novembre 2009), a cura di G. Loparco - S. Zimmiak (M. Belardinelli) p. 254 – L’Archivio della Nunziatura Apostolica in Italia I (1929-1939). Cenni storici e Inventario, a cura di G. Castaldo - G. Lo Bianco, Introduzione di L. Carboni (M. Casella) p. 257 – Storia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Temi, questioni, protagonisti, VI: Agostino Gemelli e il suo tempo, a cura di M. Bocci; Storia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Le istituzioni, IV: Per una comunità educante. La formazione e la didattica, a cura di A. Carera (R. Sani) p. 260 – La modernità e i mondi cristiani, a cura di R. Morozzo della Rocca (A. D’Angelo) p. 265